|  | RICCARDO GALBUSERA poeta !! In una sera di Settembre, senza tempo , senza fine, il tramonto 
        era infilato nel riflesso di una palazzo Veneziano, perso nello spazio 
        della laguna trafinestre illuminate da candelabri che si siflettono nello specchio del 
        canali.
 La mia malinconia nasce dal ricordo dei giochi con l'aquilone su calli 
        e
 piazze e sulla soffice sabbia dell'arenile, ora che indosso il vestito 
        della Domenica mi metto la maschera di cartapesta.Dicembre
   Nel mare vedo una foglia strappata via dalla sua esistenza,la 
        vedo allungarsi in cerca di un rottame su cui aggraparsi,sembra la storia 
        dellamia vita,io con il timone ricerco la via del ritorno con il timore di 
        non vedere
 la riva,non abbandonarmi ora speranza,là c'é qualcuno che 
        mi aspetta che
 mi segnala il pericolo delle punte a fior d'acqua degli scogli con una 
        lanterna, sarò io la chiglia che dividerà le onde nella 
        solitudine verso la luce,
 temerò la mia ignoranza delle stelle a cui non so dare nome,ma 
        quando
 vedrò i delfini scivolare tra le acque,come allegre anime,con questo 
        dolce
 pensiero velerò, pur se sperduto e dolorante nell'attesa di Vederti.
 Dicembre
   bevendo questi giorni amari senza un filo di dolce entro nei miei 
        ricordi,entro nei tuoi rantoli Papà mentre io ero sopito ma ti sentivo, 
        sono arrivato al tuo ultimo sospiro Mamma è ti ho baciato sulla 
        fronte e tu mi stringevi la mano per trattenermi, ho visto il tuo dolore 
        quando eri pieno di morfina mio caro fratello e quando ti sei confessato 
        ad un Dio a cui non credevi ho pianto,
 tu Gloria eri lontana solo il filo del telefono era la nostra tregua ma 
        ti ho mandato i miei figli per scegliere il tuo ultimo riposo e per voler 
        tuo hanno
 sparso la cenere sul mare di Carcais. Novembre
   Vorrei incenerire le mie parole nel fuoco,per amore,io pergamena 
        e inchiostro traviato alla deriva del mio fare,in tutto quello che ho 
        fallatochiedo perdono,mi sembra d'essere in fuga su una riga di parole, sono
 sempre stato nella mia solitudine,allora non devo ,di certo,aver spavento,
 i miei fogli,dopo questo fogo,mi appaino senza righe, ho impastato le 
        mie
 parole per anni nel mio tempo,ho mutato la zappa in penna,intingo il
 pennino e ritrovo il mio equilibrio nel ramingo viaggio,non devo essere
 incerto nelle parole perché sono solamente mie,questo é 
        il desiderio per
 sentirmi ignoto. Novembre Riccardo Galbusera
   Che importa se le mie parole volano come foglie d'Autunno , mi 
        basta percorrere il mio cammino nei miei sogni, del mio pensiero ho chiuso 
        gli occhi dietro le palpebre esaltando le tiepide pieghe della brezza 
        sparsadi un bosco mattiniero .Novembre Riccardo Galbusera
 
   Quell'uomo avrebbe cantato il suo perdono sei il misterioso silenzio 
        glieleavesse permesso o se quel crocefisso fosse stato più basso,pieno 
        di fatica
 su una strada antica avrebbe emesso il suono di dolore della sua vita,
 una ballata delle sue dita sulla fragile carta della sua esistenza,una 
        voce
 amica , fedele e delicata,sorta dal nulla e al nulla destinata,l'uomo 
        é solo
 e stanco, a diguino del suo credo,senza la fede del peccato, é 
        figlio di un
 pianto che nessuno ha visto nel suo triste silenzio. Novermbre Riccardo 
        Galbusera
   Ora che abbiamo il nostro mondo di quello che era possibile avere,abbiamocestinato i sogni privileggiando la gioia che rimane nel nostro cuore,
 l'uno dell'altra abbiamo accolto il destino a braccia aperte,dominando 
        i dolci
 ricordi impossibile da spezzare,mentre la nostra vita corre verso la luce
 dell'attesa,quello che è dentro di noi rimane aperto ad ogni cammino 
        e
 ogni nostra parola è Amore. Novembre Riccardo Galbusera
 
   Mentre l'aria si fa densa pare tingersi anche l'anima,voglio parlare di speranze invece sono lacrime dense di attese,
 la mia insicurezza desidera sicurezza nel silenzio della ricerca,
 voglio trovare una presenza amica ma vive la crudeltà della indifferenza,
 quando penso che sia finita è proprio allora che comincia la salita,
 che fantastica sarebbe la Vita ma essa é angoscia
 ,fredda senza speranza,mentre si allunga la mia attesa. Riccardo Galbusera
   La spirale mi avvolge e dipana le nebbia sulle pause delle oredove bevo le verdi chiarezze nello spazio dei ricordi, nei giochi della 
        memoria, sillabe incandescenti spezzano il silenzio,
 s'intrecciano e si sciolgono , giocano con il mio buio sulla palma dello 
        spazio, linguaggi senza collare cumulo di parole infrante,
 scritture lacerate nella dispersione della mia mente alla deriva della 
        corrente. Novembre Riccardo Galbusera
 
    Che importa se le mie parole volano come foglie d'Autunno , mi 
        basta percorrere il mio cammino nei miei sogni, del mio pensiero ho chiuso 
        gli occhi dietro le palpebre esaltando le tiepide pieghe della brezza 
        sparsadi un bosco mattiniero .Novembre Riccardo Galbusera
 
    Quell'uomo avrebbe cantato il suo perdono sei il misterioso silenzio 
        glieleavesse permesso o se quel crocefisso fosse stato più basso,pieno 
        di fatica
 su una strada antica avrebbe emesso il suono di dolore della sua vita,
 una ballata delle sue dita sulla fragile carta della sua esistenza,una 
        voce
 amica , fedele e delicata,sorta dal nulla e al nulla destinata,l'uomo 
        é solo
 e stanco, a diguino del suo credo,senza la fede del peccato, é 
        figlio di un
 pianto che nessuno ha visto nel suo triste silenzio. Novermbre Riccardo 
        Galbusera
   Guardo il sole calare per poi immergersi nel mare come il tempo,l'acqualontano fugge,trasportata dalla corrente,la mia giovinezza scompare nel
 catino delle allegrie,se la forza mi sfugge sfugge anche la bellezza che
 porto nel cuore,voglio ancora respirare l'essenza della Luna e della sua
 timida luce,arco sottile che aspira a salire per incontrare le stelle, 
        ho baciato
 questo Mondo con i miei occhi i dolci ricordi,in innumerevoli pieghe ho
 innondato di pensieri i suoi giorni e le sue notti,so che nell'oscura 
        fine del
 giorno troverò l'ultimo addio,piango quando penso che la Vita é 
        in mano
 ad ore senza senso, nel gioco della mia esistenza io perdo e vinco nello
 stesso tempo e ogni mio dubbio svanirà nel silenzio. Novembre Riccardo 
        Galbusera
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